Darwin Pastorin
Tempi supplementari
Partite vinte, partite perse
Milano, Feltrinelli, 2002
Scheda | Anteprima
Calcio, ancora calcio. Ma intriso di memorie famigliari di memorie storiche di memorie letterarie. Le ossessioni di un cronista sportivo innamorato del pallone, della virtù sportiva e degli eroi che hanno fatto grande la storia del football. Pastorin ha ordito una struttura che rammenta (anzi cita) i tempi e i modi di una partita di calcio, ma non è scrittore che si arresta alla "geometria" del calcio. Eccolo allora compulsare la Storia critica del calcio italiano di Gianni Brera, fare di Maradona un filosofo del nostro tempo, discettare di football e teatro faccia a faccia con l’interista Giuseppe Cederna, condividere con Gianni Vattimo la sconfitta della Juve contro il Bilbao nella finale di ritorno della Coppa Uefa, commuoversi per la morte di De André, "anatomizzare" il gol in una piccola succosa storia della palla in rete, ordire considerazioni difficili sul difficile ruolo dell’allenatore. E poi c’è il mondo: il mondo in guerra (la ex Iugoslavia, ma anche il conflitto più recente in Medio Oriente), il mondo che non trova, letteralmente, la pace, e Pastorin, dal suo angolo prospettico guarda, osserva e si augura che lo sport – universale com'è – possa fare qualcosa. Ci sono in fondo dei "tempi supplementari" anche nella vita, anche nella vita civile: e il risultato da portare a casa in extremis è la speranza.