Sandro Mazzola con Marco Civoli
Ho scelto di stare davanti alla porta
Arezzo, Limina, 2012
Scheda
Con prosa sincera e toccante, Sandro Mazzola si svela nella lucida ricostruzione di una vita e di una straordinaria carriera. L'infanzia, sconvolta dalla prematura perdita di papà Valentino e addolcita dalle fughe dietro un pallone in un campetto dell'oratorio, l'esordio nel calcio che conta, la crescita, come uomo e come atleta, e la consacrazione come campione indiscusso in una rincorsa, persino ossessionante, alla maglia nerazzurra. Con quel cognome pesante da portare e da gestire, almeno fino a una notte viennese nel maggio del 1964, quando comprese, con due reti e una coppa alzata al cielo, di essere finalmente Sandro Mazzola, e non più solo Sandro figlio di Valentino. E ancora, la Nazionale, il Messico, Rivera e quella partita leggendaria giocata a metà; la maturità, l'addio al calcio giocato,il ruolo di manager e un pallone visto da un'altra angolazione. Con un'unica fede, profonda, incrollabile e rimasta intatta: l'Inter. Uno sguardo inedito che ripercorre settant'anni di calcio e di Italia: i trofei, i personaggi incontrati (da Meazza a Ronaldo), le storie e le confessioni, sopra un prato verde o dietro una scrivania, dirigente a fianco dei presidenti nerazzurri delle ultime cinque decadi, Angelo Moratti, Fraizzoli, Pellegrini e Massimo Moratti.