Vittorio Pozzo.
Storia di un italiano
Prefazione di Antonio Ghirelli
Roma, Società Stampa Sportiva, 2001
In biblioteca
Di questo libro su Pozzo, il giovane studioso mi aveva parlato a Pontremoli, l'estate scorsa, in occasione di un incontro per l'assegnazione dei premi "Bancarella Sport", uno dei quali andò a Grimaldi per il saggio sul "ras" del fascismo bolognese. Proprio per la serietà e l'accortezza con cui egli aveva condotto quel lavoro, non sono rimasto sorpreso scorrendo le pagine della "Storia di un italiano". In effetti, la biografia dell'ex-commissario tecnico della Nazionale due volte campione del mondo ed una volta olimpica nel giro di quattro soli anni, tra il 1934 e il 1938, equivale ad un esemplare ritratto a tutto tondo di un personaggio davvero unico nella storia del nostro sport in termini di levatura morale, nobiltà di ideali e serietà professionale. Per rendere l'idea di chi sia stato Pozzo basterebbe forse ricordare che, dal momento in cui accettò l'incarico dal presidente della federazione al giorno in cui, quasi vent'anni dopo, lo lasciò, egli accettò soltanto il rimborso delle spese, rifiutando ogni sorta di onorario, stipendio o premio in denaro mentre continuava, sia pure con comprensibili difficoltà e non lievi sacrifici, la sua attività professionale come funzionario della Pirelli e autorevole collaboratore della "Stampa", testata che servì fino alla tarda vecchiezza con rigore critico assoluto ed una prosa che pareva scolpita nel bronzo tanto era lapidaria, severa ed efficace. Ma il pregio di questo saggio del nostro giovane amico non sta soltanto nella straordinaria complessità del ritratto di Pozzo quale ci dà nelle sue pagine. In questo libro c'è qualcosa di più. Grimaldi è riuscito a dimostrare, senza averne l'aria, che anche il calcio è una cosa seria, oltre ad essere un gioco bello e divertente, e a spiegarci con esemplare chiarezza come faceva Vittorio Pozzo a gestirlo seriamente.
Antonio Ghirelli