La triste storia del "Pelé russo"

Marco Iaria
Donne, vodka e gulag
Eduard Streltsov, il campione
Arezzo, Limina, 2010
Scheda

"Pericolosamente occidentale" per il regime sovietico, anche se quella era l'epoca del "disgelo". Così Eduard Streltsov si trovò a dover affrontare la partita più difficile della sua vita: un'accusa di violenza sessuale nel 1958, alla vigilia della Coppa del Mondo in Svezia. Meglio proclamarsi colpevole in modo da poter sfidare Pelé, come gli fu promesso dalle autorità, oppure gridare la sua innocenza? E dietro tutto ciò c'era la vendetta di una potente donna, membro del Politburo, la cui figlia il fascinoso Streltsov si era rifiutato di sposare? Questo libro racconta, per la prima volta in Italia, la storia del più grande talento del calcio russo, capace di segnare 25 gol in 38 partite con la Nazionale: i successi, il giallo attorno al processo per stupro, i cinque anni trascorsi nei campi di lavoro, dove sopravvisse giocando a calcio e dilettando i funzionari del Partito, e il suo clamoroso ritorno in campo guidando la Torpedo Mosca al titolo nazionale.

Recensioni: Valerio Piccioni (La Gazzetta dello Sport) | Panorama 
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Leggi anche Jonathan Wilson, Was Streltsov really the martyr Russian football demands? (The Guardian, 14 dicembre 2006)